Ci siamo: Il Pequod ha preso il largo e si accinge – speriamo – ad allietare i curiosi che vorranno salirvi a bordo.
Nata dalla volontà di giovani vizzinesi di esprimere – con rigore, pazienza e tenacia – conoscenza e verità, la nostra rivista prende il nome dall’omonima baleniera del capitano Achab del romanzo Moby Dick: alla caccia del senso della loro vita – la balena bianca – il capitano, Ismaele e il suo equipaggio catturano durante la navigazione le balene in cui si imbattono, prelevandone il prezioso spermaceti, combustibile per lampade e lanterne.
La scia della nave-rivista è la nostra ricerca, la luce che essa dà è la nostra proposta di comprensione. Essa si barcamena nel fluttuante, un simbolo di permanenza con cui fermare il divenire e depositarlo nei nostri testi.
Attraverso la scrittura, la scia schiumosa di parole che la ricerca lascia dietro di sé, diamo solidità a ciò che scorre, una sosta per riportare i fatti che accadono nel mondo, rinvenire i documenti che lo attestano, elaborare le curiosità e il grottesco che vi si annidano e raccogliere le interpretazioni sempre cangianti con cui il grande mare su cui navighiamo si manifesta.
Siamo in viaggio per capire e i nostri testi sono ciò che resta quando la scia si disperde e si ricongiunge al mare.
Come i venti che increspano il mare e che scrivono sul Pequod, abbiamo suddiviso la rivista in cinque sezioni:
– Dalle parti degli infedeli
– Scritture ritrovate
– Wunderkammer
– Chartarium
– La finestra sul faro
Dalle parti degli infedeli è la sezione che raccoglierà fatti e misfatti della nostra epoca. L’omaggio a Leonardo Sciascia non è casuale: lui, come tanti altri scrittori degni di questo nome, aveva l’occhio fino, riusciva cioè a guardare al di là del mero fatto, scavandolo attraverso l’arma che ferisce più della spada, la sua abile penna. Non si raccoglieranno quei contributi che abbiano necessariamente ragionamenti e prospettive controcorrenti ma, partendo dai fatti, non si avrà timore di spiegare le ragioni da cui essi dipendono e le conseguenze che ne scaturiscono. Contraddisse e si contraddisse sarà il fil rouge che segnerà questa sezione.
Scritture ritrovate è la sezione dedicata alle increspature, all’ermeneutica come scienza dell’interpretazione, all’arte, alla musica e alla letteratura. Il titolo è ispirato a Le Temps retrouvé di Marcel Proust, ultimo volume della sua opera À la recherche du temps perdu. Il tempo ritrovato, il tempo di cui si va in cerca prima di morire, è il tempo consacrato alla scrittura, il quale poiché scritto è appunto ritrovato, salvato. Il pensiero che si ricorda di se stesso è il pensiero scritto, il pensiero che avendo compreso si ritrova nelle parole.
Wunderkammer è la sezione dedicata alla scrittura creativa, all’ironia e al grottesco. Il mondo è una fonte inesauribile di stuzzicanti curiosità, o per meglio dire di stuzzicadenti o di saliva per baffi. Conoscere è importante, decisivo e necessario, ma è un atteggiamento altrettanto premiante constatare quello c’è e nondimeno non crederci.
Chartarium è la sezione concepita come caleidoscopica rassegna di storie minime, apparentemente singolari o marginali, ma in cui è possibile cogliere curve, costanti e strutture del tempo sociale, la longue durée di Braudel. Un immaginario locus in quo chartæ et documenta domestica reconduntur, per dirla con il Du Cange, dal quale recuperare e meglio interpretare fatti, luoghi e persone, affrancati (o quasi) dalle pastoie della storia evenemenziale. Essa auspica che queste letture extravagantes possano alimentare quel ‘vizio’ che fu già di Sciascia: l’incapacità di rinunciare alla storia, ai fatti e alla possibilità di operare su di essi, traendone una esegesi della vita contemporanea.
La finestra sul faro è la sezione dedicata alle recensioni, a ciò che emana luce e su cui vuole essere lo sguardo prospiciente. Tutto ciò che sarà ritenuto rilevante e significativo, della cultura contemporanea e di ogni tempo, avrà un posto in questa sezione, che sarà dunque una finestra sul mondo librario, musicale, teatrale, cinematografico, espositivo e museale, di tutto ciò che secondo noi avrà brillato e la cui luce sarà meritevole di essere recepita e riflessa.
L’invito che rivolgiamo a quei curiosi che vorranno avventurarsi e immergersi tra le nostre pagine è semplicemente quello di lasciarsi cullare dalle onde dei nostri modesti scritti.
Buona lettura!