Editoriale 7° numero

di Paola Giordano

Il sette è un numero importante. Sette sono le meraviglie del mondo antico e moderno, i colli di Roma, i mari secondo l’antica suddivisione dei Greci. Sette sono i vizi capitali (gola, accidia, superbia, avarizia, invidia, ira e lussuria), i “saggi” filosofi greci. Sette sono anche i colori dell’arcobaleno (giallo, arancione, rosso, verde, blu, indaco e violetto). L’elenco potrebbe continuare ancora per molto.

Proprio per il valore che il sette assume nei settori più disparati abbiamo voluto celebrare il traguardo raggiunto da Il Pequod – il settimo numero, appunto – scegliendo un’immagine di copertina che rimanda, immediatamente, a una delle città siciliane più belle e ricche: di storia, di paesaggi, di architettura, di cultura.

Quest’ultima parola – cultura – è dallo scorso 31 marzo strettamente connessa alla città a cui mi riferisco: la Città dei Templi è stata, infatti, nominata Capitale italiana della Cultura per il 2025.

Il progetto culturale proposto dall’antica Girgenti dal titolo “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” è stato premiato perché –come riportato nella motivazione della Giuria presieduta da Davide Maria Desario e da altri sei esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica – “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’Isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni”.

L’opportunità che Agrigento – ma anche l’intera Isola – avrà grazie a questa nomina è enorme non solo in termini economici bensì anche culturalmente: sarà l’occasione di “coltivare”. Anche la mente.

Nel nostro piccolo, è proprio questo l’obiettivo de Il Pequod: tenere e farvi tenere allenata la mente, scoprire e farvi scoprire nuove sfaccettature di autori, opere, cose che conoscete già ma che potete conoscere da altre prospettive, “coltivare”.

In questo numero – il settimo – proviamo a farlo con tanti pregevoli contenuti.

Nella prima sezione, Dalle parti degli infedeli, Giovanni Altadonna propone un intelligente resoconto del Darwin Day 2023, un’occasione di dibattito e di scambio sul celebre scienziato e naturalista svoltasi a Catania; Mattia Burcheri offre invece una panoramica di alcune criticità del nostro tempo, concentrandosi sull’attualità ma senza eludere il necessario confronto con la storia; Antonio Sichera una considerazione necessaria sul senso dell’essere vittime in mare del dramma di Cutro del 26 febbraio 2023.

Scritture ritrovate, la parte più corposa di questo numero, presenta riflessioni di giovani studiosi molto precise e accurate, spaziando dall’antichità (Barbagallo) al presente, in cui l’antico, il corso storico e la sua interpretazione possono dare molto alla politologia contemporanea e al senso della filosofia e della condizione umana (Miccione, Pacilè, Palma, Piazzese). Si discutono inoltre alcuni concetti nella filosofia della vita e della biologia (Altadonna), passando per pensieri delicati e gentili sulla letteratura sarda e sul senso di un popolo (Celeste), fino al dibattito moderno sul linguaggio della musica, anche in senso sociologico (Spanò).

In Chartarium, ospitiamo alcune belle letture di grandi classici della letteratura contemporanea, da Tolkien (Dilillo) a Ungaretti (Dierna), fino a una silloge appena apparsa di Mandorlo (Russo).

Il Pequod ha da sempre riservato uno spazio d’eccezione alla parola poetica e alla scrittura creativa, sicché ospitiamo in Wunderkammer i versi di Federico Dilillo e Pietro Pancamo.

Nella Finestra sul faro, proponiamo la consueta vetrina dedicata alle recensioni e a brevi riflessioni critiche su libri, film e spettacoli, che speriamo possa costituire degli ottimi punti di vista nonché suggerimenti di lettura.