di Paola Giordano ed Enrico Palma
In questo numero del Pequod, come nostra abitudine, proponiamo riflessioni che possano aiutare il lettore – se la pretesa non è troppa – a pensare il presente e il futuro, con alcune delle questioni più urgenti e insieme sempiterne che accompagnano l’umano nel suo cammino nel mondo, il cui auspicio è che sia quanto più equilibrato e rispettoso possibile, nella convivenza armoniosa tra i vari popoli, culture, storie e specie viventi.
Ampio spazio è stato dedicato alle rappresentazioni tragiche di Siracusa, la cui presenza nella rivista, oltre che critica ed ermeneutica, è volta a rilanciare, nella nostra modestia, il valore altissimo che questa particolare manifestazione della cultura classica riveste per la Sicilia ma più in generale per l’Europa.
La convinzione che guida tutti gli autori, cercando di trarre una linea comune, è che solo il sapere, la curiosità e la riflessione rigorosa e circostanziata possano costituire autentici rimedi contro l’oscurantismo sempre presente nella storia e nel corso delle epoche. Dacché, appunto, il richiamo a quel versetto di Luca posto in epigrafe, un monito alla prudenza e all’attenzione, contro coloro che, rifuggendo la luce della conoscenza, dominano malamente il mondo.